
Deterioramento cognitivo ed effetti neurogenotossici in ratti esposti a radiazioni a bassa intensità (elettrosmog)
L’università di Delhi, India, ha condotto nel 2015 uno studio relativamente elaborato in cui ha esposto 24 topi a dei livelli molto bassi di radiazioni elettromagnetiche per 2 ore al giorno, 5 giorni a settimana.
I ricercatori, dopo 180 giorni di studio, hanno quantificato la funzione cognitiva dei ratti, i livelli della proteina 70 dello shock termico ed il danno al DNA nelle cellule cerebrali.
I risultati hanno mostrato un declino delle funzioni cognitive, un elevato livello di HSP70 e danni al DNA nelle cellule cerebrali degli animali esposti alle radiazioni elettromagnetiche [1].
Lo studio
Un totale di 24 ratti sono stati divisi in 4 gruppi. I gruppi 2, 3 e 4 sono stati sottoposti a basse intensità di radiazioni elettromagnetiche per 2 ore al giorno, 5 giorni a settimana, in un ambiente controllato. Il primo gruppo invece ha avuto la funzione di controllo (sham control). Infatti, i ratti di questo gruppo sono stati mantenuti nello stesso ambiente degli altri gruppi ma con il generatore di microonde spento. Le 3 diverse frequenze a cui sono stati esposti i gruppi 2, 3 e 4 e i relativi tassi di assorbimento specifico (SAR) sono riassunti nella tabella sottostante.
Gruppo | Frequenza (MHz) | SAR (W/Kg) |
---|---|---|
1 | - | 0 |
2 | 900 | 5.953 · 10^-4 |
3 | 1800 | 5.835 · 10^-4 |
4 | 2450 | 6.672 · 10^-4 |
Le frequenze selezionate per questo studio sono usate universalmente dalle telecomunicazioni. La frequenza di 900 Mhz è usata per esempio per la radio amatoriale. I 1800 Mhz sono usati per la trasmissione di dati LTE e la frequenza di 2450 Mhz è usata per la radio amatoriale e per le comunicazioni satellitari. Queste frequenze sono quindi onnipresenti nel nostro ambiente moderno.
È importante notare che l’intensità dei campi elettromagnetici impiegati in questo studio è estremamente bassa. Il tasso di assorbimento specifico (SAR) è di circa 6 · 10^⁻4 W/Kg per le tre frequenze utilizzate. Semplificando la notazione scientifica, il valore SAR è di 0.0006 W/Kg. Come visto nello scorso articolo, il valore SAR per una chiamata telefonica standard è di circa 1 W/Kg. Questo studio ha usato quindi un valore SAR 1666 volte inferiore al valore SAR di una normale chiamata telefonica.
Questo esperimento indaga infatti gli effetti biologici di un’esposizione a bassa intensità di radiazioni elettromagnetiche e non l’esposizione acuta. Nel mondo di oggi molti di noi sono esposti 24 ore al giorno 7 giorni su 7 a delle intensità più o meno alte di radiazioni elettromagnetiche. Anche usando i propri apparecchi tecnologici in maniera intelligente (modalità aereo e connessioni cablate), molte persone sono esposte ad elettrosmog proveniente dai vicini di casa, antenne telefoniche, ambienti lavorativi, ecc..
Compiti cognitivi
La funzione cognitiva dei ratti è stata quantificata attraverso due test eseguiti prima e dopo l’esperimento di 180 giorni. Nel primo test, chiamato Elevated Plus Maze, i topi sono posizionati in un supporto a croce con due rami aperti e due chiusi. Nello studio dell’università di Delhi, il topo è stato allenato a camminare da un’estremità di un ramo aperto fino a raggiungere un ramo chiuso prima e dopo il periodo di 180 giorni. Il tempo necessario al topo per entrare nel ramo chiuso è stato misurato. L’esperimento è stato ripetuto 24h dopo l’allenamento per quantificare la ritenzione delle informazioni apprese il giorno prima. Più tempo ci mette il topo ad entrare in un ramo chiuso e più l’apprendimento e la ritenzione risultano compromessi.
Il secondo test, chiamato Morris Water Maze, consiste nel posizionare il topo in una piccola piscina in cui è nascosta una postazione sotto il livello dell’acqua in cui il topo, se la raggiunge, può appoggiarsi e riposare.
Il tempo necessario per raggiungere la piattaforma dopo una sessione di allenamento viene misurato. Generalmente, più il tempo è elevato e minore è la prestazione cognitiva del topo.
I risultati
Funzione cognitiva
I risultati del test Elevated plus maze mostrano che tutti i gruppi esposti alle radiazioni elettromagnetiche presentano un tempo per eseguire i compiti cognitivi più elevato rispetto al gruppo di controllo.

Effetto dell’esposizione alle microonde sulla funzione congitiva dei ratti
- A: tempo impiegato dai ratti per entrare in uno dei rami chiusi durante l’allenamento per il test Elevated plus maze (acquisizione)
- B: tempo impiegato dai ratti per entrare in uno dei rami chiusi 24h dopo l’allenamento per il test Elevated plus maze (ritenzione)
- *: mostra una differenza significativa rispetto al gruppo di controllo (sham) (P < .05)
Il tempo misurato nel giorno 0 e nel giorno 180 ha indicato la performance cognitiva per l’acquisizione del compito, mentre il tempo misurato il giorno successivo, ovvero 24 ore dopo il giorno 0 o 24 ore dopo il 180esimo giorno ha quantificato la ritenzione delle informazioni acquisite durante l’allenamento.
I ratti esposti alle radiazioni elettromagnetiche hanno impiegato più tempo per entrare in uno dei rami chiusi nel test Elevated plus maze rispetto ai ratti del gruppo di controllo. Questo aumento indica una compromissione dell’apprendimento e della memoria.
Nel test Morris Water Maze, è stata osservata una differenza significativa del tempo necessario a trovare la piattaforma nascosta tra i gruppi esposti alle microonde ed il gruppi di controllo.

Effetto dell’esposizione alle microonde sul comportamento dei ratti
- C: tempo impiegato per trovare la piattaforma nascosta nel test Morris Water Maze
- D: tempo trascorso nella piattaforma nascosta
- *: mostra una differenza significativa rispetto al gruppo di controllo (sham)(P < .05)
Il gruppo esposto a microonde ha necessitato un tempo significativamente più lungo per raggiungere la piattaforma rispetto al gruppo di controllo. Inoltre il tempo trascorso nella piattaforma è stato significativamente più breve per i ratti esposti alle radiazioni.
DNA
Il test Comet Assay è stato usato per quantificare il danno al DNA delle cellule cerebrali dei topi. Questo test è molto interessante perché permette di quantificare il danno al DNA in maniera visiva. Nelle immagini sottostanti vediamo quello che si descrive come cometa. Più il DNA è nella sezione di testa, la parte a sinistra bianca intensa, e più il DNA è integro e sano. Inversamente, se una grande parte del DNA si trova nella coda, ovvero la parte a destra meno intensa e di forma più lunga, il DNA è danneggiato.

A: gruppo di controllo (sham) B: esposizione a 900 MHz C: esposizione a 800 MHz D: esposizione a 2450 MHz
Nello studio sui ratti, la percentuale di DNA che migra nella regione della coda è significativamente aumentata in tutti i gruppi esposti alle radiazioni. In ugual modo, la percentuale di DNA nella testa è significativamente ridotta in tutti i gruppi esposti alle microonde.
Conclusione
I risultati hanno mostrato un declino delle funzioni cognitive, un elevato livello di HSP70 e danni al DNA nel cervello degli animali esposti alle microonde.
Ricordiamo inoltre che non stiamo parlando di forti intensità di radiazioni elettromagnetiche ma di intensità molto basse per sole 2 ore al giorno. Questo studio dimostra che un’esposizione costante a basse intensità di radiazioni elettromagnetiche (elettrosmog) causa deterioramento cognitivo e danni al DNA delle cellule celebrali.